Basta parlare di malasanità !
Avv. Nicola Todeschini Malasanità
Quando parlo di malasanità, di errore medico, del diritto del paziente al risarcimento integrale del danno, del suo diritto ad autodeterminarsi alla cura suscito spesso la reazione scocciata di qualcuno, che a volte pure mi scrive dicendo: Basta parlare di malasanità!
Recentemente un medico ha addirittura affermato che solo ad un medico spetta di discutere di malasanità e che è colpa degli avvocati se i pazienti si rivolgono sempre più spesso al magistrato per essere risarciti.
Quando la colpa è del danneggiato
Ricordo, occupandomi di responsabilità civile, una situazione assai simile a questa: il Sindaco di un paese del trevigiano, alla notizia di un suo concittadino che chiedeva i danni per essere rimasto intrappolato in un sottopasso allagato (e privi di manutenzione) sulla stampa locale fece una filippica…al concittadino che aveva subito gravi danni accusandolo di voler speculare.
Era insomma del malcapitato la colpa addirittura dell’aumento dei costi delle assicurazioni, stufe di assicurare i comuni!
Quella di additare i danneggiati a responsabili del contenzioso è un’abitudine assai poco dignitosa e decisamente provinciale. La manutenzione del sottopasso non si fa mai, perché mancano le risorse (che però per i gettoni dei consiglieri ci sono sempre), e quindi i cittadini che siano vittima della mancanze della pubblica amministrazione dovrebbero tacere. E guai a chi ricorda loro quali siano, invece, i loro diritti.
La medicina difensiva
La stessa litania vale per la c.d. medicina difensiva: è sempre colpa dei pazienti danneggiati, degli avvocati, di chiunque descriva i loro diritti se i medici, per non incorrere in accuse di malasanità sarebbero indotti a prescrivere esami inutili, ovvero a rifiutare interventi difficili.
Nessuno ci spiega, ben inteso, perché mai un medico, per andare esente da responsabilità, possa mai essere indotto a fare una cosa che il suo dovere deontologico invece vieta! Se l’esame è inutile, è inutile per tutti: per la scienza, per la giurisprudenza, per il paziente.
La mia personale impressione è che lo slogan della medicina difensiva sia solo uno di quelli creati a tavolino per seminare il panico e convincere gli stessi medici dell’esistenza di una non meglio precisata crociata del diritto contro di loro.
Eh si perché, in questo modo, i medici sono posti nella condizione di non essere sereni, di aver bisogno di chi li rappresenti, di credere infine alle giustificazioni che le compagnie di assicurazione accampano per aumentare il costo dei premi.
Basta polemiche discutiamo di soluzioni
Anche per questa ragione ho accettato di intervenire, in qualità di relatore, al convegno di studi rivolto ai medici che si terrà a Mestre il 21 febbraio 2015.
Non è con le contrapposizioni di categoria, pericolosissime, né con la disinformazione e la censura che si ovvierà alla necessità di rifondare il rapporto medico paziente consentendo quella rivoluzione copernicana che al contempo porti il paziente ad essere protagonista della cura ed il medico a valorizzare il proprio ruolo di consulente.
Credendo fermamente in questa necessità vi preannuncio che sto scrivendo, con il Prof. Paolo Cendon, il manifesto della nuova alleanza terapeutica.