Consenso, diritto all’autodeterminazione, fine vita: basta ipocrisie vogliamo la legge

Consenso, diritto all’autodeterminazione, fine vita: basta ipocrisie vogliamo la legge

Avv. Nicola Todeschini Malasanità, Risarcimento per consenso informato negato

Non si sono spenti gli echi della scelta di un cittadino italiano, il dj Fabo, che si è recato in Svizzera per riuscire a morire, ma intanto la discussione della proposta di legge in materia di dichiarazioni anticipate di trattamento e testamento biologico è slittata nuovamente.

Eppure è ben scritta, può essere migliorata ma ha la grazia di ricordare quanto sia sacrosanto il rispetto per la dignità delle scelte individuali, quanto la salute, come giustamente ricorda l’Organizzazione mondiale della Sanità,  non sia “assenza di malattia”, ma tendenziale benessere psicofisico e sociale, quanto il nostro art. 32 della Costituzione è ben lungi dall’essere definitivamente rispettato.

Ci vuole delicatezza e rispetto per affrontare l’argomento, dimenticando pregiudizi e giudizi, perché la sofferenza non può essere giudicata, va rispettata, commentata, si, certo, ma senza dimenticare che non esiste un solco che rappresenti ciò che è “giusto”, ma che esiste per certo la necessità di rispettare l’individualità e intangibilità del percorso esistenziale di ciascuno di noi.

Nella puntata odierna su RadioTop ho proprio affrontato questi argomenti, raccontando il terribile caso del lager del San Raffaele di Milano, dove un testimone di Geova che ha per iscritto rifiutato una cura (la trasfusione) viene legato al letto, su ordine dei medici, e sottoposto forzatamente a trasfusione morendo nel tentativo di evitare questa incredibile violenza; dell’incredibile sentenza di primo grado del Tribunale di Milano che adombra il “diritto di curare“, ma pure della limpida sentenza della Corte d’Appello di Milano che insegna al magistrato di prime cure come governare costituzione e codice civile. Eppure erano gli anni 2000, il medioevo, se non nella coscienza di qualcuno, non c’entrava nulla.

Ho discusso e spiegato il significato che può avere, nel rapporto medico paziente, la definizione di salute corretta, alludo a quella dell’O.M.S., di quanto questo paese non sia pronto, culturalmente, a rispettare nemmeno il consenso informato alle cure ma che, purtuttavia, ci sono persone che soffrono le vere pene dell’inferno che attendono che perbenismo, filosofie spicce, idealismi religiosi abbandonino posizioni intransigenti a guardino al diritto all’autodeterminazione con gli occhi di un fanciullo, ma di buon senso.

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