Malasanità, archiviata la denuncia. Ma è proprio tutto finito?

Malasanità, archiviata la denuncia. Ma è proprio tutto finito?

Avv. Nicola Todeschini Malasanità, Responsabilità della struttura ospedaliera

Ti sarà capitato di leggere la notizia dell’archiviazione di una denuncia per malasanità, o meglio per responsabilità penale del medico.

Spesso le notizie di cronaca offrono l’impressione che il caso così sia chiuso, e che per il danneggiato non vi sia altra chance per agire, ma non è così.

Per quanto io sia incline a non consigliare quasi mai di depositare una denuncia, anche perché perché sono assai rari i casi nei quali è utile, per gli interessati, provvedervi, potendo invece essere addirittura controproducente, mi è capitato sovente di ereditare pretese che avevano avuto una precedente cattiva esperienza in sede penale.

Ma quando il procedimento viene archiviato, le chance di ottenere giustizia sono pregiudicate?

No, è semmai vero il contrario, perché la possibilità di valorizzare la pretesa di giustizia, se sia ben inteso fondata, ha occasione migliore proprio nella fase civile, e quindi risarcitoria.

Ti chiederai come mai possa accadere che un caso possa finire archiviato in sede penale ed addirittura essere vincente in sede civile e la risposta è semplice: non si tratta di strane coincidenze ma del diverso modo di immaginare la colpa in sede penale ed in sede civile.

In sede penale si insegue infatti non la riparazione del danno ma la punizione del colpevole, una punizione personale, per comminare la quale è necessario un particolare rigore: anche le indagini, e pure la perizia che il pubblico ministero voglia affidare ad un consulente, sono finalizzate a verificare se sia possibile raggiungere la quasi certezza della responsabilità, non a cercare semplicemente l’errore; se tale alto grado di certezza non viene raggiunto la pubblica accusa desiste, anche se esistano chance per approfondire le condotte ed agire, anche con successo, in sede civile.

E’ una sorta di doppio binario: lo stesso caso può non essere in grado di stimolare la reazione dello Stato contro chi abbia commesso un errore, ed essere invece oggetto di approfondimento, e di condanna al risarcimento del danno, in sede civile.

Inoltre può ben accadere che la responsabilità non sia del singolo medico, o comunque non solo sua, ecco perché è opportuno indirizzare le proprie richieste alla struttura sanitaria (in sede civile si può), quando i sanitari abbiano agito all’interno di essa.

Prima di desistere, quindi, anche se l’avventura penale si è risolta negativamente, il mio consiglio è quello di studiare attentamente il caso ed ove risulti fondato il sospetto di errore professionale del medico o della struttura agire in sede civile: anzitutto verificando se vi siano le basi per una soluzione transattiva, insomma per un accordo con la compagnia di assicurazione, perché la causa civile deve rimanere l’estrema ratio.

Se hai desiderio di approfondire, seriamente, un caso contatta lo studio, anche solo per avere informazioni più chiare possibili sulle chance di conseguire un giusto risarcimento; ricevuta l’informazione potrai quindi decidere se valga la pena proseguire oppure desistere, senza aver sostenuto spese inutili perché il compenso per tale serio approfondimento è veramente minimo.

Prima di avanzare una contestazione è assolutamente consigliabile, oltre che moralmente doveroso, studiare attentamente il caso sotto il profilo giuridico e medico legale, perché sarebbe poco corretto, oltre che dispendioso, accusare ingiustamente.

Solo uno studio corretto può offrire la consapevolezza del diritto violato e consentire di sfruttare al massimo le chance per essere risarciti.


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  1. Giacomo Says: giugno 7, 2019 at 4:09 pm

    Ottimo pezzo. Alla mia famiglia è capitato un grave caso di malasanità e ciononostante la relativa denuncia penale è stata archiviata, grazie ad una perizia compiacente redatta da un medico legale che lavora nel plesso universitario all’ interno dell’ ospedale interessato. Preciso che alle operazioni peritali non abbiamo preso parte perché, una volta saputo chi fosse il CTU, abbiamo sentito puzza di bruciato, e di conseguenza tale perizia non è opponibile in sede civile, in cui a breve ci sarà una nuova CTU con i criteri che regolano la materia. Pertanto ora il giudizio civile è tutto da giocare, mentre se, viceversa, avessimo preso parte a tali operazioni, allora sarebbero stati cavoli amari. Comunque pezzo sintetico ed efficace nel far comprendere il concetto, peccato averlo visto troppo tardi.