Malasanità: medici in balia dell’inerzia delle ASL e delle compagnie di assicurazione

Malasanità: medici in balia dell’inerzia delle ASL e delle compagnie di assicurazione

Avv. Nicola Todeschini Malasanità, Malassicurazione

Si fa un gran parlare dei costi della Malasanità:

i danneggiati, giustamente, ricordano che i casi sono in diminuzione, e con loro i risarcimenti, e che il legislatore sta pensando, ciononostante, di ridurli ancora per legge.

Le compagnie di assicurazione foraggiano campagne di stampa per far credere ai medici di essere vittima di frotte di pazienti a caccia del guadagno facile, e per farlo rievocano, ad ogni piè sospinto, l’isola (in)felice dell’America cinematografica delle class action miliardarie.

I medici, confusi dal fuoco di fila di dati evanescenti, e spesso informati volutamente in modo partigiano, sono in grave imbarazzo, e raramente comprendono che non sono i pazienti, e chi li difende, il loro vero nemico, anche se da ultimo qualcuno, finalmente, comincia a chiedersi se non sia vittima dell’inerzia delle strutture ospedaliere e delle compagnie di assicurazione.

In altri post ho motivato il mio parere, in questa occasione mi limito ad alimentare la discussione con un caso, capitatomi pochi istanti fa: nel verificare la scadenza di un fascicolo, relativo ad uno dei tanti casi di responsabilità medica in gestione presso il mio studio, noto che un caso che coinvolge un ASL di Udine è stato contestato a giugno 2014, con a corredo una precisa perizia medico legale e che il Centro Servizi Consivisi, che si occupa dell’istruttoria e della liquidazione ha subito (già nel mese di luglio 2014) comunicato alla struttura sanitaria che esisteva una motivata contestazione, invitandola ad inviare una relazione sul caso.

Nonostante mie puntuali sollecitazioni ad oggi, 10 marzo 2015, il Centro Servizi Condivisi riferisce di non ha ancora ricevuto nulla ed il cliente, giustamente stufo di attendere i comodi della struttura pubblica, mi incarica di procedere con addebito dei maggiori ed evitabili costi di procedura (sia essa la mediazione e poi la citazione in giudizio, o più opportunamente il deposito del ricorso per accertamento tecnico preventivo), e così farò.

Tali costi, ben inteso, dovranno poi essere addebitati alla struttura, che li farà ricadere sulla collettività sia se saranno utilizzati fondi propri, sia se farà intervenire una compagnia di assicurazione (che poi chiederà l’aumento dei premi).

 

Ecco come lievitano, ogni giorno, i costi del contenzioso da Malasanità.

Potrei, di questi esempi, farvene a bizzeffe: li metterò tutti insieme nel mio prossimo libro denuncia sugli sprechi nella gestione della c.d. Malasanità in Italia.


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